[News Settembre 2014] – Tradizione e solidità in 70 anni di storia

Portale Wagner

MARIO CANTÙ, titolare della R.Wagner & C. SpA – meglio conosciuta come Wagner Acciai – è un uomo alto, moro e di poche parole. Dà la sensazione che siano i fatti ad essere importanti per lui. E, di fatti, la sua azienda ne ha fatti tanti negli ultimi 70 anni. Wagner Acciai, sin dal 1944, commercializza nastri in acciaio al carbonio temprato e temprabile, a cui solo da pochi anni ha aggiunto l’acciaio inossidabile incrudito. Una costanza di prodotti, e di servizi che, come dimostrerà Cantù con il suo racconto, hanno fatto la fortuna di Wagner, ma solo perchè si è scelto di continuare ad investire e di crederci con passione e capacità.

Settant’anni Wagner Acciai, sessant’anni, invece, Mario Cantù, la cui storia è strettamente collegata a quella dell’azienda. Varesino di nascita, ma da quasi 50 anni a Milano, appassionato di gare in fuoristrada e rally, “eredita” l’azienda negli anni ’70 dopo la scomparsa del compagno della madre che negli anni ’50 aveva acquisito l’azienda direttamente dal signor Robert Wagner. Wagner era un imprenditore svizzero che da metà degli anni ’40 commerciava in prodotti siderurgici. «In quegli anni e in quelli a venire – mi spiega Cantù – avere un’azienda in questo settore con un nome nordico, o assimilabile al tedesco, faceva l’effetto che oggi ha il poter associare alla propria produzione la locuzione “made in Italy”. Un riconoscimento di qualità strategico per un’azienda che negli anni successivi ha messo le ali. La scelta del compagno di mia madre si dimostrò davvero azzeccata».

Dal 1977 in poi, prima come dipendente e poi come membro del consiglio di amministrazione, Mario Cantù segnerà la storia dell’azienda, ma sempre con un tono morbido, riservato. Della sua Wagner (negli uffici tutti la chiamano così, salvo quando rispondono al telefono: allora si abbina sempre la parola “acciai”) parla infatti con apparente distacco, conoscendo in realtà ogni virgola di quello che succede ed è successo.

UN SUCCESSO CONTINUO NEL TEMPO

Wagner Acciai ha attraversato, per la velocità con cui le cose cambiano oggi, quelle che una volta sarebbero state ere geologiche in ambito produttivo e di mercato. Eppure, nonostante i cambiamenti, spesso repentini come negli ultimi anni, un adattamento e un equilibrio sempre più difficile da trovare, l’azienda è più che mai attiva: sana, solida e operativa con l’intatto desiderio di migliorarsi e di offrire i propri prodotti e servizi di eccellenza ad una clientela che si è fatta sempre più frammentata e, in maniera direttamente proporzionale, esigente.

Nella storia che Cantù mi racconta, sottolineando più volte «non abbiamo fatto niente di eccezionale» – indice dell’understatement di questo signore -, si rintracciano facilmente delle costanti: tradizione, solidità, capacità di adattamento. Sono i fatti, sempre loro, a dirlo: Wagner Acciai commercializza ogni anno oltre 2500 tonnellate di acciaio in una nicchia di mercato, dove conserva oltre 1.200 clienti attivi, nella quale si realizzano produzioni speciali, come nel caso dei mollifici.

Numeri che raccontano – al contrario di quanto asserisce Cantù – proprio l’eccezionalità di quest’azienda che ha sempre saputo mantenersi al proprio livello di eccellenza, superando prima la separazione forzata dal gruppo Falck – dagli anni ’60 fino alla vendita di Falck nel 1995, Wagner Acciai è agente Falck per l’Italia e primo cliente Falck per la vendita diretta come centro servizi -, poi la diminuzione degli affari complessivi nel settore dell’acciaio – dovuta alla sparizione di alcuni tipi di prodotti, al trasferimento della produzione di altri all’estero, al fallimento di molte aziende – e in ultimo attraversando la crisi economica che sta ancora profondamente segnando le nostre economie.

Come abbia fatto è tutto nelle parole di Mario Cantù. «Qualità, servizio, rapidità, disponibilità, e varietà sono da sempre le nostre parole d’ordine. Siamo un centro servizi e questo comporta avere sempre disponibili prodotti di elevata qualità, di diverso tipo – per spessori, dimensioni, caratteristiche meccaniche – spesso in grandi quantità per soddisfare le richieste di tutti i clienti, ed evadere gli ordini in maniera rapida e precisa».

Tutto qua? Sì, tutto qua. Eppure è questo “tutto qua” ad essere davvero eccezionale. Wagner Acciai, infatti, non ha ma diminuito la propria offerta, anzi l’ha sempre mantenuta costante e, quando ha potuto, ha allargato i propri spazi per ospitare più materiale e dare alla propria clientela tutta la varietà e disponibilità di prodotti necessari alle loro lavorazioni. E’ successo così quando negli anni ’80 l’azienda ha rilevato il magazzino che prima veniva utilizzato da Falck per stoccare il pronto, o quando, nel 1995, il management ha deciso di spostarsi nell’attuale sede di piazza Franco Martelli, a nord di Milano– dopo aver operato per oltre 30 anni nella storica sede di via Plezzo, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Lambrate, sempre a Milano – per far spazio alla nuova linea di taglio, una cesoia più grande che non ci stava nella vecchia sede, e che si è aggiunta alle altre 3 già attive.

I clienti Wagner Acciai, tra il 50 e il 60% aziende operanti nel mondo automotive e il rimanente in altri settori, in particolari produttori di molle e commercianti di acciaio, sanno, anche per questi motivi, di poter contare su una disponibilità e varietà davvero unica. Una sorta di servizio su misura, di scelte à la carte per chi necessita di acciaio al carbonio temprato e temprabile, o di acciaio inossidabile incrudito, sia esso in forma di nastro o lamiera.

Il successo dell’azienda, tuttavia, non può essere basato solo sul prodotto. «La storia di Wagner Acciai, in effetti – continua Mario Cantù – è legata fortemente alle persone. Oltre a me e ai membri della mia famiglia, altri hanno fatto il successo dell’azienda operando alle volte come tramite diretto con il management Falck oppure nell’ambito commerciale, vivendo l’intera carriera nella nostra azienda». Sempre di persone mi parla quando mi dice «la nostra azienda ha un turn-over bassissimo. Le persone che lavorano con noi, siano esse in reparto o in ufficio, sono qua da moltissimi anni, spesso più di 15. Questo significa che ci si trova bene, ma anche che i nostri professionisti sono molto preparati. Questo è determinante sia per offrire prodotti di qualità, sia per essere reattivi alle esigenze della clientela». In azienda, infine, si crede talmente tanto nelle persone che quest’ultime sono state messe al centro della rinnovata attività di comunicazione aziendale. «Da pochi mesi è on-line il nostro nuovo sito nel quale abbiamo voluto una sezione chiamata “testimonianze”. All’interno dipendenti, collaboratori, e i clienti che vorranno, potranno raccontare la loro esperienza con Wagner. Qualcuno lo ha già fatto».

Per chiudere, dopo la storia, uno sguardo al futuro. Quali strade percorrerà Wagner Acciai? «Il nostro essere un centro servizi ci impone di insistere ancora sul prodotto, sulla disponibilità e la varietà. Inoltre perchè non guardare all’estero? Ci sono Paesi stranieri – Svizzera, Austria, Francia – che spesso sono più vicini di alcuni clienti, perchè non guardare a loro?».

Le tappe della storia di R. Wagner & Co. SpA

  • 1944: anno di fondazione dell’azienda da parte di Robert Wagner in zona via Settembrini, in pieno centro città, a Milano
  • Anni ’50: acquisizione della società da parte del compagno della madre di Mario Cantù
  • Anni ’60: Wagner Acciai diventa agente Falck per l’Italia e primo cliente di Falck stessa per la rivendita ai propri clienti. La sede si sposta in via Plezio, nel quartiere di Lambrate
  • 1977: Mario Cantù entra in azienda per prendere il posto del compagno della madre
  • Anni ’80: Wagner Acciai raddoppia, rilevando i magazzini nei quali Falck lasciava in deposito il materiale al pronto
  • 1995: il gruppo Falck viene venduto e Wagner Acciai ritorna a percorrere la propria strada in solitaria. Contestualemnte sposta la propria sede in quella attuale, in piazza Franco Martelli 5, sempre a Milano. La nuova sede è avviata senza interrompere il lavoro, anzi sovrapponendo le attività con quelle in corso nella sede, in corso di dismissione, a Lambrate
  • 1995: Wagner Acciai entra con un 5% nella società che controlla la nuova Falck, uscendone poco dopo
  • Anni 2000: l’azienda consolida la propria posizione, senza indietreggiare rispetto a quando sfruttava la relazione con Falck
  • 2014: 70esimo compleanno, nuovo sito, nuove attività di comunicazione, immutata leadership sul mercato.

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