Di Natale ce ne è uno solo, ma di modi per festeggiarlo, di tradizioni, usi e costumi ce ne sono molti. Anche culinari. Abbiamo dato uno sguardo in qualche Paese europeo per saperne di più. E voi come festeggiate Natale?
In Austria pare che le cose non cambino mai. A Natale, infatti, si mangiano salsicce e crauti (come in tutto il resto dell’anno), ma la tradizione vuole che si aggiunga una torta fatta con le pere. Non possono mancare, ovviamente, i canti. In Carinzia, soprattutto, ci si muove di casa in casa cantando il “Glöcklerlied“. I bambini ricevono in cambio noci e mandarini e gli adulti ricevono una bibita alcolica. A naso si tratta di birra…
In Danimarca nel periodo natalizio la tradizione vuole che i bambini si trasformano in folletti (gli aiutanti di Babbo Natale) e si divertano a fare dei piccoli scherzetti nell’ambito familiare. Una specie di Halloween natalizia, mentre nelle case si beve il “Gluhwein” un vino speziato arricchitto con mandorle e uvetta.
La Finlandia, intanto, ha un invidiabile primato. Come sono alcune isole del Pacifico a dare il benvenuto al nuovo anno il primo di gennaio, così sono i finlandesi i primi a essere visitati da Babbo Natale. D’altronde è un loro concittadino che vive con Mamma Natale e tanti piccoli aiutanti all’ interno di una montagna chiamata Korvatunturi. Questa montagna ha tre orecchie in modo che Babbo Natale possa ascoltare tutti i messaggi in arrivo dal mondo. L’ entrata della montagna è però così segreta che finora nessuno è riuscito a scoprire dove sia. La sua renna preferita si chiama Rudolph e è una renna molto particolare perchè ha il naso rosso che brilla. Ecco la storia tradizionale finlandese.
In Germania si inizia a guardare al Natale molto presto, esattamente dall’ 11 di novembre, San Martino, quando le scuole organizzano delle processioni in cui i bambini portano delle lanterne per illuminare la strada a San Martino. Altro passo di avvicinamento è la festa di San Nicola, il 6 dicembre. In questa giornata i bambini festeggiano con cioccolata e casette fatte in pan speziato. Durante l’avvento, infine, si preparano ghirlande che addobberanno la casa e saranno arricchite da candele. In casa si gustano dolcetti come i Lebkuchen o il Christollen e si beve vino speziato.
In Gran Bretagna non ci si discosta molto dagli altri Paesi. Qui, però, la sera della vigilia, i bambini appendono le calze per Father Christmas e per ringraziarlo dei regali lasciano un bicchiere di latte e un dolce – la mince pie – e per la fedele renna Rudolph c’è, invece, una succulenta carota.
In Irlanda l’avvenimento più particolare accade il giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, giorno in cui si simula la caccia allo scricciolo, un piccolo uccelletto. Il motivo di tanto, finto, accanimento è da ricercare nella leggenda che accompagna il martirio di Santo Stefano. Si narra infatti che il Santo si fosse nascosto dietro un cespuglio per sfuggire ai suoi persecutori, ma fosse stato scoperto a causa di uno scricciolo che volò via dal nascondiglio svelando quindi la presenza del martire.
In Olanda è San Nicola, come in Germania, la star dei festeggiamenti. San Nicola, infatti, è il patrono degli scolari, dei bambini, dei carcerati, dei panettieri, dei marinai, dei farmacisti, dei mercanti, degli avvocati, ma anche di alcuni paesi (la Russia per esempio) e di alcune città, tra cui Amsterdam. I bambini, che davvero credono nell’esistenza di questo personaggio, compongono canzoni e poesie. La sera mettono una scarpa davanti al camino e aspettano con ansia che durante la notte il Santo passi a riempirla di dolci e caramelle. Insomma, lassù… è Natale due volte.
In Polonia, invece, si fà molto più sul serio. L’albero rigorosamente la notte della vigilia, e solo cibi magri e poco conditi. Un Natale sobrio e raccolto.
La Spagna, dal canto suo, rispetta l’idea che si ha di lei e, infatti, si festeggia in maniera colorata e gioiosa. A Barcellona è costume, il 28 dicembre, fare scherzi mentre i regali, qui, se li scambiano il 6 gennaio quando arrivano “los Reyes”, cioè i re magi. Re Magi che, ovviamente, arrivano in grande stile con quella che si chaima “la cavalcata de los reyes”:ce ne sono varie in tutte le città spagnole.
Tornando a nord, destinazione Svezia, si riscopre un clima più raccolto e meno festaiolo: durante il periodo natalizio le case vengono addobbate con decorazioni fatte con la paglia, con dei fiori soprattutto rossi, ma anche rosa, bianchi oppure blu chiaro, e con dolcetti speziati. L’ albero si addobba solo la vigilia e la sera di Natale si mangiano minestra di riso, polpettine e salsicce.